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Requisiti delle collaborazioni occasionali

Le società possono remunerare i propri collaboratori attivando un contratto di tipo occasionale. Questo tipo di collaborazione deve avere però il requisito imprescindibile della occasionalità per essere ritenuta tale. Questo si sostanzia nel fatto che una collaborazione occasionale, con riferimento ad un singolo datore di lavoro, non può avere una durata superiore ad un mese nel corso dell'anno e non può riguardare un importo superiore ad € 5.000,00 nell'anno.
A titolo di esempio, un soggetto può lavorare il mese di aprile per il datore di lavoro X ed essere pagato € 3.000,00 e lavorare il mese di giugno per il datore Y ed essere pagato € 2.500,00. Sull'importo lordo va applicata la ritenuta d'acconto del 20%.

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Trattamento contabile dei beni inferiori a 516,46 euro

I beni materiali di importo inferiore a 516,46 euro possono concorrere a formare il reddito d'impresa nell'anno in cui sono stati acquisiti senza essere ammortizzati. Quindi se avete fatto acquisti di questo tipo potete decidere di ammortizzarli oppure no anche in base alle risultanze contabili e a ragionamenti di convenienza. Diciamo che se di convenienza si può parlare si parla anche di numeri davvero piccoli che però possono cambiare le situazioni di bilanci che movimentano piccoli fatturati. Vediamo quali sono questi ragionamenti. 1)Si può decidere di ammortizzare il bene, quindi questo entrerà secondo le quote di riferimento nella competenza dell'anno. 2)Si può decidere di non ammortizzare il bene. In questo caso le scritture contabili possono essere diverse: 2a)Se il bene non è ammortizzato entra totalmente in CE, il suo costo compete tutto all'anno in questione e quindi riduce l'utile. A questo punto sarà opportuno inserire il bene nel libro cespiti e...

Dare e avere sull'estratto conto bancario

Nell'estratto conto di banca troviamo in dare i movimenti che si riferiscono al denaro che esce dal conto corrente, mentre in avere abbiamo i movimenti che indicano il denaro versato e quello presente sul conto corrente. In dare troviamo il denaro a debito dal punto di vista del correntista mentre in avere si trova il denaro a credito. Rispetto le scritture contabili che movimentano il conto banca si rileva una situazione opposta non avendo in avere le uscite di banca e in dare le entrate. Questo dipende dal punto di vista di chi compila l'estratto conto e cioè la banca. Per la banca i nostri soldi depositati rappresentano un debito che essa ha nei nostri confronti mentre la restituzione dei soldi, ossia le spese che noi affrontiamo, diminuiscono tale debito.

Rimborsi chilometrici con IVA

Le spese sostenute per nome e per conto del cliente sono fatturabili senza IVA. Infatti, secondo l'art. 15 della legge IVA (D.P.R. 633/72), solo le spese che sono anticipazioni per nome e per conto del cliente possono essere riportate in fattura senza IVA mentre le forfettizzazioni di spese devono essere ivate. Faccio due esempi: 1)Quando il commercialista deposita il bilancio d'esercizio sostiene un costo per nome e per conto del suo cliente quindi inserisce tale costo in fattura senza ivarlo. Quindi vedremo scritto € 127,00 senza IVA secondo quanto disposto dall'art. 15 del D.P.R. 633/72 perché la Camera di Commercio competente addebita tale importo allo Studio. 2)Quando invece un'azienda inserisce in fattura un rimborso spese chilometrico deciso forfait (ad esempio 0,20 € per km percorso) deve ivare tale costo se non ha a disposizione un piè di lista attendibile con intestazioni corrette delle relative fatture. L'importo va ivato perché non ci sono documenti c...